"DA POLDO" E ALTRE MIRABOLANTI AVVENTURE A MONTECATINI TERME

I 53 acajotti in tutto il loro splendore - foto dell'inserviente dell'Albergo
I 53 acajotti in tutto il loro splendore - foto dell'inserviente dell'Albergo

Sì, lo so.

 

Sono almeno due, se non tre, quattro, cinque giorni che scrollate in modo ossessivo-compulsivo la homepage del sito Acaja per vedere quando sarebbe stato pubblicato il riassuntone del nostro Esodo a Montecatini Terme.

 

Però dai, state aspettando da oltre dieci anni che quel simpaticone di George RR Martin faccia uscire sto benedetto ultimo libro di Game of Thrones, potrete pur attendere un paio di giorni per permettermi di riordinare le idee, no?

 

Ok, ok avete vinto voi; quindi beccatevi dritto in faccia questo memoir come direbbero gli studiati, così come io mi becco sul mio angelico viso l’incredibile boomerang che lanciai quattro anni fa con il primo racconto del nostro torneo a Cesenatico.

 

Bando alle ciance e cominciamo che, con la soglia dell’attenzione ormai pari a quella di un passerotto causa scrollare incensante di video su TikTok, rischio di giocarmi metà del pubblico ancora prima di far partire il pullman da Centallo.

Guardate che gente ci tocca portare in giro
Guardate che gente ci tocca portare in giro

Giovedì 6 aprile, più emozionati di un bambino la mattina di Natale, siamo pronti a salpare verso Montecatini Terme. Un torneo diciamo particolarmente stregato: era la tappa prefissata per Pasqua 2020, ma poi qualcuno in Cina ha deciso che fosse una buona idea il sushi di pipistrello e siamo stati, ecco, un po’ impossibilitati a partecipare. Tre anni dopo siamo qui, sul piazzale del Palazzetto dello Sport, pronti per una nuova avventura. A guidare una ciurma di ben 53 ragazzi suddivisi in 5 squadre (record di partecipazione per l’Acaja) vi sono 6 condottieri, alcuni ormai navigati esperti delle torbide acque dei tornei pasquali e altri (Randa) alla prima esperienza. A timonare un galeone stipato di merci e Rum torna il nostro amato Giovanni, dopo un anno per così dire sabbatico. Alle 7:30 si parte verso le terre toscane, con Mondi e gli altri allenatori che seguono su una corvetta a 8 posti che servirà per gli spostamenti dall’albergo ai campi da gioco.

 

Con una botta de c**o che mai ci ricapiterà nella vita, superiamo le Colonne d’Ercol..ehm ehm pardon… la terribile tangenziale di Genova senza patemi e dopo due ore siamo a Sestri Levante fermi in Autogrill a svaligiare il reparto “cibo spazzatura”. Non contenti degli schiaffi che la dea bendata ci rifila in faccia tutti i giorni, io e Mauro tentiamo la fortuna con il canonico gratta e vinci. Già con la mente che vagava in splendide spiagge delle Bahamas a goderci la nostra vincita milionaria, grattiamo il nefasto cartoncino. Penso non serva dirvi come sia andata a finire. Non contento dei palesi segnali di sventura, ci prova anche Stefano Rabbia, perché dai non vuoi inaugurare la maggiore età giocando d’azzardo? L’esito della grattata penso sia abbastanza scontato. Distrutti dal fatto che non avremo potuto salutare il pullman con il famoso gesto dell’ombrello e qualche milioncino in tasca, ripartiamo verso la Toscana.

 

Immagine esclusiva del proprietario del ristorante
Immagine esclusiva del proprietario del ristorante

Con una puntualità a dir poco svizzera ci presentiamo all’Hotel du Park et Regina Montecatini Terme (leggetelo rigorosamente con la “r” moscia) alle 11:45. Preso possesso delle camere alle 11:53, e collaudato il passe-partout dell’albergo alle 11:55, siamo pronti a consumare il pranzo. Mentre Roby resta di guardia, io, Mondi, Mauro, Randa, Davide e una decina di scagnozzi andiamo in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti. Ci facciamo attirare da “La Taverna di Poldo” una panineria nella quale siamo convinti ci sia un uomo di mezza età calvo con la bombetta pronto a servire panini. Con una perspicacia da far invidia a Sherlock Holmes, Randa ci fa notare come Poldo probabilmente non fosse neanche il vero nome del cuoco. Un po’ delusi dal non trovare una rinsecchita e altissima Olivia a servire ai tavoli, ci sfamiamo a colpi di hamburger e focacce farcite. Ovviamente Filippo Terzaghi riesce nell’incredibile intento di sbrodolarsi mezze salse sulla giacca della tuta macchiandosi in punti talmente insoliti da farci pensare che stesse addentando il paninozzo con un’ascella.

 

Tornati sazi in albergo riusciamo a superare indenni la prova “foto di gruppo”, con tutti gli acajotti che riescono a presentarsi vestiti come richiesto. O meglio, non proprio tutti, visto che gli allenatori sono costretti ad andarsi a cambiare causa mancato rispetto delle regole. L’attesa è modo per Mauro di rispolverare l’amato “Quiz sulle capitali del mondo” che ha fatto ammattire mezza pallacanestro fossanese a partire dagli anni Novanta in poi.

Mondi e Davide con i loro sguardi intelligenti
Mondi e Davide con i loro sguardi intelligenti

Verso le 16 le squadre cominciano a prepararsi per le prime gare del torneo, con Davide e l’Under 17 che volano verso il Pala Vinci in solitaria, mentre tutti gli altri si spostano alla Palestra del Liceo per seguire le gesta di Roby Grosso come antipasto della sfida dei 2010. In una palestra scolastica da far invidia a molti dei nostri impianti, scopriamo che la nostalgia degli anni ’80 ha pervaso non solo l’intera città di Montecatini, ma anche la pallacanestro, tanto da riportare in auge la famigerata “mezza ruota” che grande aveva fatto l’Unione Sovietica di coach Gomel'skij. Mentre ci interroghiamo se fosse questo che intendesse Raf quando cantava “Cosa resterà di questi anni 80”, il buon Roby è in attesa di inaugurare il torneo contro il Basket Sarcedo che ancora non si è presentato in palestra. Con mezz’ora di ritardo i poveri veneti raggiungono l’impianto dopo aver provato l’ebbrezza di viaggiare con Trenitalia che, ovviamente, li ha lasciati a piedi. La gara è purtroppo senza storia in termini di punteggio, ma eterna nella sua durata. Con un primo tempo durato oltre un’ora e inframezzato da un intervento del 118 per un polso rotto – non di uno dei nostri –  Roby raggiunge un accordo da far invidia ai diplomatici di tutto il mondo per non far più fermare il cronometro. Nel frattempo, dal Pala Vinci arriva un telegramma che ci informa di una cocente sconfitta per l’Under 17. Terminata la gara dei 2009 B è il turno dei 2010 farsi sculacciare dalla formazione veneta in una partita ricca di rimpianti per un approccio del match da film di Dario Argento.

La tattica "Fiumara": legarsi le scarpe rimanendo in attacco per appoggiare due comodi al tabellone
La tattica "Fiumara": legarsi le scarpe rimanendo in attacco per appoggiare due comodi al tabellone

Omologato il primo pomeriggio con un sonoro 0-3, l’attesa è tutta per l’esordio dell’under 19 e dei 2009 A. Al Pala Vinci, Mauro porta a casa una comoda vittoria contro la Vis Aurelia e un simpatico apri bottiglie con annesso rotella taglia pizza. Le squadre si spostano poi al Pala Terme per assistere all’ultima gara di giornata, quella che vede i 2009 A sfidare il Valleagno alle 22:15. Visto che non era ancora troppo tardi, la partita inizia con una ventina di minuti di ritardo: evidentemente gli arbitri dovevano ammazzare il tempo prima dell’inizio di Marzullo su Rai 1. La sfida è particolarmente simpatica, con gli acajotti che portano un tifo da Serie A in un palazzetto di Serie A. Il vero protagonista di serata è Manuel Fiumara, idolo del gruppo, che inventa nuovi metodi per non tornare in difesa. Durante il match scopriamo che il nostro Sammy è in realtà una spia assoldata da Putin per rubare i segreti tattici di Terzaghi. Ecco perché sul pullman utilizzava quella strana parabola con delle cuffione e parlava in cirillico.

 

Con un record di 2 vittorie e 3 sconfitte, la carovana acajotta ricomincia il proprio esodo verso l’albergo. La prima giornata viene così mandata in archivio non prima di una riunione di staff in cui vengono consumate alcune sfiziosità accuratamente portate da Mauro accompagnate da litri e litri di … acqua ovviamente.

Gente che nasconde il suo disinteresse
Gente che nasconde il suo disinteresse

Il secondo giorno si apre con Filippo Terzaghi che si presenta a colazione con la tuta macchiata del giorno prima. Giornata che ha in programma ben 7 partite, con i 2009 A e B impegnati in due gare ciascuna. Sfruttando la mattinata libera, io, Mauro e Randa abbiamo la pessima idea di portare l’under 13 e l’under 19 a fare un giro in quel di Lucca. Non ancora arrivati in stazione a Montecatini uno dei ragazzi ha già perso il primo portafoglio, chiarissimo presagio di sventura che però non riusciamo a cogliere. Sul treno che ci porterà nella città fortificata, Tommy Curti ci rende partecipe della nuova tecnica con cui assumere farmaci in capsule inventata da lui, sbrodolandosi addosso tutto il liquido interno alla pastiglia dopo averla aperta. Pensate voi che scemo che sono stato ad averle ingerite intere in tutti questi anni. Arrivati a Lucca scopriamo che ovviamente uno dei ragazzi aveva deciso di regalare a Trenitalia uno dei suoi zaini. Pronunciando il secondo Amen di giornata, che, essendo Venerdì Santo, calzava giusto a pennello, ci apprestiamo ad un rapido tour della città.

Mentre programmo chi lanciare giù per primo dalla Torre Guinigi
Mentre programmo chi lanciare giù per primo dalla Torre Guinigi

Ora dovete sapere che io non sono mai stato uno di quello che non sopporta i bambini. Passo molto tempo con loro per ovvi motivi e non ho mai avuto problemi. Diciamo che questa gita ha fatto vacillare questa mia convinzione. Dopo appena 10 minuti dall’arrivo, gli Under 19 (sì avete letto bene) mi avevano già chiesto 127 volte a che ora si mangiava e quando saremmo tornati indietro, trasformando così il tour in un girone infernale dantesco, ma non uno di quelli belli che so il “Limbo”, no no, nella vera e propria bocca di Lucifero a far compagnia a Giuda, Bruto e Cassio. Dopo aver valutato se fosse una buona idea lanciarsi, o lanciarli a uno a uno, giù dalla Torre Guinigi riesco a separare gli under 13 dai 19, invocando che a questi ultimi venisse inflitta anche solo una delle sette piaghe d’Egitto.

"La qualità si sente, non si scrive" - cit. Jacopo Gonella
"La qualità si sente, non si scrive" - cit. Jacopo Gonella

Mentre Randa e Mauro consumano un lauto aperitivo con i loro rompiscatole, io e i 2010 ci divertiamo a svaligiare una gelateria. Con il buon Jacopo Gonella che mi illustra tutti i motivi per cui non si trattava di un locale artigianale (perché “la qualità non si scrive, si sente”), ci apprestiamo a tornare verso la stazione non prima di aver perso il terzo portafoglio di giornata. Qui però accade il miracolo. Evidentemente stanco di veder accostato il proprio buon nome a mammiferi da allevamento e animali domestici, il Creatore decide di far prova della sua esistenza incarnandosi in due giovani virgulti che, dopo averci inseguito per mezza città, ci riconsegnano l’ultimo portafoglio smarrito. 

Questo è un Art Attack!
Questo è un Art Attack!

Riusciamo così a prendere il treno per Montecatini, dove la stanchezza fa da padrona sia tra i ragazzi che tra gli allenatori (Randa). Tra questi Davide Fissolo ha la pessima idea di sedersi nei posti dietro di me e di addormentarsi nel momento in cui, in pieno stile Art Attack, vengo colto da un attacco d’arte. Con il pennarello per la lavagnetta disegno un Gauguin sulla guancia destra del povero Fiffi, con la complicità di tutta l’under 13. Con una lacrima che mi riga il viso per cotanta perfezione in terra di grandi artisti, riusciamo a ritornare in albergo e prepararci per le gare del pomeriggio.

Gioele ora assomiglia a Voldemort
Gioele ora assomiglia a Voldemort

Nel frattempo, un torneo si stava svolgendo in quel di Montecatini, con le due squadre 2009 impegnate in contemporanea. Mentre Mondi ritrovava il feeling con il BCC Stuttgart già incontrato sei anni fa a Praga sempre in categoria Under 14 e, oggi come allora, portando a casa una vittoria; Roby si trovava di fronte i ragazzi dello Svezdara che poi avrebbero vinto il torneo. Partita a dir poco proibitiva visto che i serbi non schieravano un ragazzo inferiore al metro e ottanta. Gara che ha visto il povero Gioele Mandrile uscire sanguinante al naso per una botta terrificante, se pur fortuita. 

Foto più o meno artistiche sulla funicolare
Foto più o meno artistiche sulla funicolare

Intanto Davide e i 2007, in vista del lunch match delle 14:15, sfruttavano la mattinata per un giro nei bar di Montecatini Alta, giudicando con un voto da 1 a 10 le cinque categorie: Location, Menù, Servizio, Conto e la categoria Special; con il voto di Terzaghi che avrebbe potuto confermare o ribaltare il risultato. Incoronato il miglior locale per un toast veloce, i ragazzi si sono poi appropinquati al Pala Terme per la sfida con la Social Osa Milano. Inutile dirvi che più che una partita è sembrata una puntata di Paperissima Sprint, con i nostri che non hanno mai realmente visto la palla.

SPLASH! Papa papapapapapapapa
SPLASH! Papa papapapapapapapa

In albergo scopriamo che Mondi e Gioele hanno deciso di far visita a mezzi pronto soccorso della Toscana per sistemare il naso decisamente malconcio. Randa assumerà quindi la guida dei 2009 A nella gara del pomeriggio, con i 2010 e i 2005 che raggiungono il Pala Vinci per le gare di giornata. Gli under 13 giocano una partita a dir poco pazza contro i serbi del KK Sopot B. Con il tifo di metà Belgrado contro, Operto e compagni vincono dopo un supplementare, nonostante sia successo in serie:

  1. Rischio di linciaggio ai danni del sottoscritto per non aver visto una palla fuori a favore dei serbi;
  2. Entrata in campo di due sostenitrici del Sopot per far vedere all’arbitro un video di un potenziale fallo? Fuori? Una corsa di cavalli? Il corrispettivo serbo de “Un Posto al Sole”? Boh, non si è capito, parlavano solo in slavo quelli;
  3. Ultima azione, con l’Acaja avanti di 3 a 25 secondi dalla fine, con i serbi che schieravano 6 giocatori in campo.
I 2009 in girula a Montecatini. In alto a sx un dito di Roby Grosso
I 2009 in girula a Montecatini. In alto a sx un dito di Roby Grosso

Dopo aver sudato l’equivalente del delta del Po, mi appresto ad assistere alla gara dei 2005 contro Rondinella Sesto San Giovanni. I ragazzi di Sandrone giocano una gara superba, ma devono alzare bandiera bianca per sole tre lunghezze con il tiro di Fissolo che si spegne sul ferro. Dal collegamento con gli altri campi scopriamo che Roby non è per nulla fortunato e il suo girone è del tutto ingiocabile. Contro Busto arriva un’altra pesante sconfitta. Randa, dal canto suo, decide di rovinare il record di Mondi perdendo una partita a dir poco raccapricciante contro Vis Aurelia, nonostante un ottimo primo quarto. Stanchi, infradiciati perché nel frattempo è ovviamente venuto giù il primo temporale dal 2020 in zona, e più in ritardo del treno regionale veloce 10126 di Trenitalia proveniente da Savona e diretto a Torino Porta Nuova delle ore 8:44, raggiungiamo l’albergo per la cena. Quella stessa sera vi sarebbe in programma la cerimonia di apertura a cui per noi, ormai con un ritardo insostenibile, presenzia il buon Guido Fissolo. Con Sammy che ci aggiorna sugli avvenimenti in Madre Patria Russia, andiamo a dormire con un bilancio di giornata di 2 vittorie e 5 sconfitte.

Scusaci Pietro è stata tutta colpa mia
Scusaci Pietro è stata tutta colpa mia

Day 3…nono scusate, giorno 3 che se no il Signor Presidente Meloni mi fa pagare la multa, che si apre con Filippo Terzaghi che si presenta a colazione con la tuta macchiata del giorno prima e del giorno prima ancora. Sveglia presto per l’Under 13 impegnata nella sfida al Pala Terme contro Eurobasket Broni. Partita a dir poco simpatica, con gli acajotti che chiudono la gara già nel primo quarto. Al ritorno è tempo per festeggiare il compleanno di Pietro Bonacossa, dopo che per tutta la mattinata aveva tenuto il broncio perché nessuno gli aveva fatto gli auguri (colpa mia Pietro era tutto uno scherzo). 

Anche se è Amore non si vede
Anche se è Amore non si vede

Intanto a Massa e Cozzile i 2007 andavano incontro ad un’altra sconfitta, ma a testa alta contro i ragazzi della Virtus Cornaredo. A seguire i 2005 vincevano il match valido per il secondo posto nel girone contro i serbi del VUK. Una gara che ha visto Mauro perdere dieci anni di vita nell’esatto momento in cui uno dei genitori slavi, a dir poco adirato avverso decisioni arbitrali, decideva di distruggere con un calcio la transenna che separava il campo con gli spalti, andando a muso duro contro l’arbitro che provava a ripararsi dietro al nostro Sandrone.

Voto Diesci ai 2009!
Voto Diesci ai 2009!

Sfruttando la mattinata libera, Mondi e Roby hanno anche loro messo alla prova i bar di Montecatini Alta per vedere se i consigli di Terzaghi del giorno prima fossero ancora validi o meno. Tra un toast e una coca cola, qualcuno trova il tempo per prendere il sole, mentre Mondi e Manuel Fiumara si riappacificano definitivamente. Rientrati tutti a pranzo, e festeggiato Martins Alabi per il secondo compleanno di giornata, scatta l’ora della preparazione alle gare del pomeriggio.

Alle ore 14.00 Thomas Lawson camminerà sui carboni ardenti
Alle ore 14.00 Thomas Lawson camminerà sui carboni ardenti

Con i 2009 e i 2007 impegnati a Massa e Cozzile, io e i 2010 abbiamo il tempo per indossare il passamontagna e organizzare la seconda rapina ad una gelateria in 48 ore. Con un bottino di coni, coppette e 127 vaschette di gelato ritorniamo in albergo per salpare alla volta della palestra del Liceo per l’ultima gara del girone. Nel frattempo, è il turno di Mauro e di qualche temerario 2005 affrontare il centro di Montecatini a caccia di cibo. Su questa passeggiata le storie sono tante. Leggende narrano che ad un certo punto un netturbino di passaggio abbia offerto a Gabriele Terzaghi un posto di lavoro, perché “un inceneritore così non lo avevamo mai visto”. La realtà parla di una mangiata di brioche con gelato, toast, trancio di pizza e secondo cono gelato nel giro di 57 minuti netti. Roba da causare un infarto ad un nutrizionista su due.

L'esercito Acajotto pronto a seguire "Porta a Porta"
L'esercito Acajotto pronto a seguire "Porta a Porta"

Le squadre si ritrovano in albergo a cena pronte per il solito recap di giornata sulle sconfitte. Scopriamo che Davide riesce a vincere una partita addirittura per 20-0 a tavolino. Evidentemente il gioco delle quattro del mattino della notte prima con bambole e spilli aveva dato i suoi frutti. Consumata l’ultima cena era momento di partire ancora una volta verso Mazza e Cozzile. In contemporanea a Bruno Vespa c’era infatti da seguire la finale 3°-4° posto dell’Under 19 contro una sconosciutissima squadra piemontese: l’Amatori Basket Savigliano. Con un esodo che ricordava il vero Esodo, gli acajotti ci impiegano la bellezza di 50 minuti per raggiungere il palasport. Stanchi, stremati, e dopo varie richieste di spostare la gara in campo neutro a Genola, riusciamo comunque a sostenere con tutte le nostre forze i ragazzi di Sandrone e Randazzo, che però sono costretti ad alzare bandiera bianca.

Davide intento ad annoiare uno stralunato Tommy Curti
Davide intento ad annoiare uno stralunato Tommy Curti

All’una di notte riusciamo a riportare in albergo i ragazzi per mandarli a nanna. Rimboccate le coperte ai 2007 e raccontata la favola della buona notte ai 2009, abbiamo il tempo per “finire gli avanzi” della riunione staff in compagnia dell’under 19. Tra minacce di reclusione in gulag siberiani da parte di Sammy, le solite castronerie di ben due Terzaghi al tavolo e i racconti dei strani modi che usa Sandrone per addormentarsi (c’entra il televideo, ma questo meriterebbe un racconto a parte), scopriamo anche che la squadra ha una passione irrefrenabile per gli elicotteri radiocomandati, tanto da averne fatto volare uno nei corridoi dell’albergo. Alle tre di notte, più stanchi della lingua italiana in bocca a Luca Giurato, ci apprestiamo a cadere nelle braccia di Morfeo prima che Davide e Mauro comincino il loro personale concerto di ottoni.

Davide riposa prima della partita
Davide riposa prima della partita

Domenica di Pasqua che si apre con la resurrezione di Filippo Terzaghi che si presenta a colazione con la stessa tuta macchiata del giorno prima, del giorno prima ancora, e del giorno ancora prima di quello prima. Le squadre sono ancora impegnate nella mattinata per le ultime finali. Mondi, con palla a due fissata in orario talmente mattutino che il gallo di San Pietro manco aveva cantato per la terza volta, non riesce a dare seguito ad un ottimo torneo, chiudendo con una sconfitta e il sesto posto finale. Nel frattempo, Roby gioca la prima partita giocabile della sua quattro giorni che però non serve ad evitare la maglia nera della competizione. Intanto, io e Mauro, raggiunto il Pala Vinci – sede della partita Under 13 che avrebbe chiuso la nostra avventura – riusciamo ad organizzare in fretta e furia una partita per l’Under 17. Incassato il sì dell’organizzazione, Giovanni si trasforma in Schumacher e porta i terzagotti in men che non si dica nei pressi del parquet. La gara è particolarmente sfortunata, con Fossano che non segna per tutto il secondo tempo. Evidentemente il 20-0 del giorno prima ha portato in confusione i ragazzi.

L'arrivo di Mondino "Il Bianco" al Pala Vinci
L'arrivo di Mondino "Il Bianco" al Pala Vinci

Terminata la decisamente dimenticabile gara dei 2007 era ora il turno dell’Under 13. Contro la Vis Aurelia, Craciun e compagni hanno bisogno di un’altra prova di carattere. Partita equilibratissima, nella quale perdo l’ultimo filo di voce che mi rimaneva. Con un match che prospettava un finale in volata, alla fine del terzo periodo sentii la voce di Mondi che mi ricordava di attendere “le prime luci del quarto periodo” e, all’alba dello stesso, “di guardare ad est”. L’arrivo di Mondi e Roby con il loro esercito di Rohirrim ci permette di spezzare la resistenza di Isengard, pardon, della Vis Aurelia e chiudere il torneo con un meritato settimo posto.

Giulio Busso giudice di sedia in una sfida a colpi di panini tra Jacopo e Pietro, vinta dal primo 6-4, 5-7, 7-5
Giulio Busso giudice di sedia in una sfida a colpi di panini tra Jacopo e Pietro, vinta dal primo 6-4, 5-7, 7-5

Stanchi, ma profumati dopo una bella doccia calda, ci apprestiamo a intraprendere il viaggio di ritorno. Svaligiato l’Autogrill di Sarzena a colpi di Camogli e Apollo, con il vento in poppa e molta fortuna riusciamo a superare nuovamente indenni la tangenziale di Genova. Verso Ceva, l’ormai consueto discorso dei capitani fa calare il sipario su questa avventura.

 

Alle 18:30 con Filippo Terzaghi che tocca l’asfalto del parcheggio di Via Soracco con addosso ancora la tuta del giovedì, termina anche il nostro racconto.

Lo so, quest’anno è stato un po’ più lunghetto del solito, ma tante erano le cose da raccontare. La mia intenzione era, in effetti, quella di pubblicare un racconto a puntate, ma il mio editore ha bocciato l’idea ritenendo facesse troppo “romanzo a puntate di inizio Novecento”.

 

Restano tante cose di questi quattro giorni, le partite certo, le vittorie e le sconfitte. Ma come sempre è il contorno a tutto ciò, le risate, i gelati, le lamentele, le prese in giro, Filippo Terzaghi che non si cambia i vestiti. Vedere i ragazzi crescere anche in base alla pulizia delle camere, perché è incredibile come dopo sei anni e 5 tornei a puzzare di più siano sempre quelle dei 2005.

 

Sono queste le emozioni che rimangono e che ci spingono ogni anno a spendere un sacco di tempo ad organizzare una quattro giorni che ci restituisce più di quello che diamo.

 

 

E non vediamo l’ora che sia Pasqua 2024.

Io e Mondi all'oscuro che quella fosse l'ultima birra
Io e Mondi all'oscuro che quella fosse l'ultima birra

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