Nell’eccezionalità del momento che ci troviamo a vivere, a tutti viene chiesto di fare la propria parte. In un susseguirsi di cambiamenti e adeguamenti normativi, l’Associazione intende chiarire, nei confronti dei propri tesserati e delle loro famiglie, la propria posizione per quanto riguarda le attività sportive.
La FIP ieri ha emanato una nota (qui trovate il comunicato) nella quale ha chiarito l’ambito di applicazione del DPCM 18/10/2020.
In sintesi, ai ragazzi del settore giovanile e alle prime squadre è concesso continuare la regolare attività di preparazione ai campionati di categoria; mentre per i bambini e le bambine del settore minibasket gli allenamenti continueranno in sessioni di gruppo, ma individualizzate. Non potranno essere previste le fasi di contatto (partitelle e simili) e dovrà essere garantito il distanziamento durante tutta la sessione di allenamento. Sicuramente sarà un’attività di tipo diverso, ma potremo comunque garantire ai più piccoli un momento di svago e divertimento nel pieno rispetto dei protocolli.
Per quanto riguarda i gruppi CSI, gli allenamenti continueranno sempre di gruppo, ma senza prevedere le fasi di contatto. Al momento invece le competizioni sono sospese (trovate qui il comunicato).
Ci permettiamo, infine, un paio di considerazioni.
Lo sport è per sua natura socialità e aggregazione e non può che porsi in antitesi in un momento in cui la regola fondamentale per combattere la pandemia è il distanziamento sociale. Sentiamo sulle nostre spalle una responsabilità gravosa: quella di consentire ai ragazzi di poter vivere un momento di normalità seguendo dei regolamenti che di certo non possono azzerare il rischio di contagio, ma sicuramente diminuirlo.
Il nostro protocollo interno – che ricordiamo essere più rigido di quello della FIP visto che prevede l’allontanamento dal gruppo dell’individuo entrato in contatto con una persona in attesa di esito di tampone (e che trovate aggiornato qui) – fino ad oggi ha permesso di isolare prontamente i casi di positività senza che ciò influisse sullo svolgimento dell’attività sportiva della squadra e dell’intera Associazione. Questo grazie anche al comportamento encomiabile di tutti i tesserati per quanto riguarda le fasi non di attività agonistica all’interno dell’impianto.
Ora però ci viene richiesto uno sforzo in più.
Da sportivi sappiamo che il rispetto delle regole è fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi. Se l’arbitro fischia passi, la palla è persa. Senza possibilità di replica.
Da educatori cerchiamo di trasmettere valori tramite l’attività agonistica che speriamo possano essere trasposti anche nella vita di tutti i giorni.
Ora è il momento di metterli in pratica.
Tutti gli sforzi che compiamo in palestra saranno vani se, appena usciti dalla porta di ingresso, la mascherina viene tolta o abbassata e il distanziamento sociale viene dimenticato. Inutili saranno se, uscendo con gli amici, si mettono in pratica comportamenti rischiosi, esattamente come se il virus non esistesse.
Il rischio è quello di portare il contagio in casa, a scuola, in palestra, vanificando gli sforzi che tutti (Associazioni sportive, Scuole, Istituzioni) abbiamo fatto per far proseguire l’attività.
Il pericolo è che il virus vada a colpire le persone a noi più care, i nostri familiari, i nostri amici, i nostri compagni di squadra.
Noi faremo tutto il necessario per continuare l’attività in sicurezza, ma i primi responsabili siamo tutti noi, come individui e cittadini.
Siamo atleti, comportiamoci da atleti
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